sabato 6 novembre 2010

Istituto d'Istruzione Superiore “Pitagora" - Isili
Classe 4ª sez. B– Liceo Linguistico
Anno scolastico 2011-‘12
Prof. Graziano Napolitano



PROGRAMMAZIONE del corso di storia




§ 1 - CONTENUTI

Tenendo conto: delle indicazioni ministeriali più recenti; delle esigenze di programmazione connesse all’offerta formativa dell’istituto; del livello, in un’ottica di continuità, degli apprendimenti della classe a cui si rivolge l’azione didattica; dello sviluppo complessivo del corso di storia pensato per il triennio dei licei, si è inteso delineare il seguente percorso di studio:


MODULO DI RACCORDO. L’ETA’ MODERNA: DAL RINNOVAMENTO ECONOMICO ALLA NUOVA CONCEZIONE DEL «POLITICO».

  1. Il concetto di Stato moderno: introduzione teorica.
  2. Inghilterra: la rivoluzione puritana.

MODULO 1. IL PRIMATO DELL’EUROPA OCCIDENTALE: LO STATO MODERNO

  1. Il Re Sole e l’equilibrio europeo. Il concetto di equilibrio.
  2. La Francia di Luigi XIV (1643-1715): il trionfo dell’assolutismo. La civiltà francese nel Seicento – Lo sviluppo dell’assolutismo in Francia – Governo e amministrazione – Politica economica e finanziaria, Colbert – Religione: la revoca dell’editto di Nantes.
  3. Inghilterra: il trionfo del parlamento. La Restaurazione, 1660-1688: gli ultimi Stuart – La rivoluzione del 1688.
  4. Teoria politica: la scuola del diritto naturale. Diritto naturale e legge di natura – Hobbes e Locke.
  5. Le guerre di Luigi XIV e la pace di Utrecht (1713). Prima del 1700 – La guerra di successione spagnola – La pace di Utrecht.
  6. Identità e decadenza dell’Italia.


MODULO 2. LA TRASFORMAZIONE DELL’EUROPA ORIENTALE, 1648-1740

  1. Tre imperi senescenti.
  2. La formazione della Prussia.
  3. La formazione della monarchia austriaca.
  4. L’«occidentalizzazione» della Russia.
  5. Le spartizioni della Polonia.


MODULO 3: TRASFORMAZIONI POLITICHE, ECONOMICHE E SOCIO-CULTURALI

  1. Cultura d’elite e cultura popolare.
  2. L’economia globale del Settecento. Commercio e industria nel Settecento – L’economia mondiale: Olanda, Gran Bretagna, Francia – Asia, America e Africa nell’economia globale – La ricchezza dell’Europa occidentale: conseguenze sociali.
  3. L’Europa occidentale dopo Utrecht, 1713-1740.


MODULO 4. L’ETA’ DELL’ILLUMINISMO

  1. I «philosophes» e altri. Lo spirito di progresso – I «philosophes» - Montesquieu, Voltaire e Rousseau – L’economia politica – Correnti principali del pensiero illuministico.
  2. Assolutismo illuminato. Discussione della categoria storiografica.
  3. Nuovi fermenti. Il movimento riformista inglese. L’età della «rivoluzione democratica».
  4. La Rivoluzione americana. Le premesse – La guerra d’Indipendenza americana – Il significato della rivoluzione.


MODULO 5. L’EUROPA TRA LA RIVOLUZIONE FRANCESE E IL CONGRESSO DI VIENNA (1789-1815)

  1. Origini. L’Antico Regime: i tre «stati» - Il sistema agrario dell’Antico Regime.
  2. La rivoluzione e la riorganizzazione della Francia. La crisi finanziariaDagli Stati Generali all’Assemblea Nazionale – Cambiamenti costituzionali – Politica economica – Il conflitto con la Chiesa.
  3. La rivoluzione e l’Europa: la guerra e la “seconda” rivoluzione: il 10 agosto 1792.
  4. La repubblica di emergenza, 1792-1795: il Terrore. La Convenzione nazionale – Il sopravvento della Montagna - Il programma della Convenzione, 1793-1794: il Terrore – La reazione termidoriana.
  5. La repubblica costituzionale: il Direttorio, 1795-1799. La debolezza del Direttorio – La crisi politica del 1797 – Il colpo di Stato del 1799: Bonaparte.
  6. La repubblica dispotica: il Consolato, 1799-1804. L’accordo con la Chiesa. Altre riforme.
  7. L’Europa napoleonica.
  8. Il Grande Impero e la diffusione dei principi rivoluzionari. L’organizzazione dell’Impero napoleonico – Napoleone e la diffusione dei principi rivoluzionari – Il blocco continentale: l’Inghilterra e l’Europa – I movimenti nazionali: Germania.
  9. La caduta di Napoleone e il Congresso di Vienna. La campagna di Russia e la guerra di liberazione – La restaurazione dei Borbone – La situazione prima del Congresso di Vienna – Il congresso di Vienna, 1814-15 – La questione polacco-sassone – I Cento giorni e le loro conseguenze.


MODULO 6. FRA REAZIONE E PROGRESSO, 1815-1848.

  1. La rivoluzione industriale in Inghilterra. La rivoluzione agricola in Inghilterra – L’industrialismo in Inghilterra: incentivi e invenzioni – Conseguenze sociali dell’industrialismo in Inghilterra – L’economia classica: il laissez faire.
  2. L’avvento degli «ismi». Il romanticismo – Il liberalismo classico – Radicalismo, repubblicanesimo, socialismo – Il nazionalismo dell’Europa occidentale – Il nazionalismo dell’Europa orientale – Altri «ismi».
  3. La diga e la marea: politica interna. La reazione dopo il 1815: Francia – La reazione dopo il 1815: Stati tedeschi, Inghilterra.
  4. La diga e la marea: politica internazionale. Il Congresso di Aquisgrana, 1818 – La rivoluzione nell’Europa meridionale: il Congresso di Troppau, 1820 – Spagna e Vicino Oriente: il Congresso di Verona, 1822 – L’indipendenza latino-americana – La fine del sistema dei Congressi.
  5. L’affermazione del liberalismo in occidente: le rivoluzioni del 1830-1832. Francia, 1824-30: la rivoluzione di luglio, 1830 – la rivoluzione del 1830 in Belgio, in Polonia e altrove – La riforma in Inghilterra.
  6. Trionfo della borghesia nell’Europa occidentale. La situazioni dei lavoratori – Socialismo e cartismo.


MODULO 7: RIVOLUZIONE E RISTABILIMENTO DELL’ORDINE, 1848-1870.

  1. Parigi: lo spettro della rivoluzione sociale in Occidente.
  2. Vienna: il Risorgimento italiano. Risorgimento e storia d’ItaliaI moti del 1831 – Mazzini e la Giovine Italia – L’evoluzione degli Stati italiani – Le nuove correnti politiche: moderatismo, neoguelfismo, federalismo – Il biennio delle riforme (1846-47).
  3. Francoforte e Berlino: la questione di una Germania liberale.
  4. Nuove tendenze: realismo; positivismo; marxismo.
  5. Il bonapartismo in Francia; il secondo Impero, 1852-1870.


MODULO 8: LA FORMAZIONE DI GRANDI STATI NAZIONALI UNITARI, 1859-1871.

  1. L’idea dello Stato-nazione. La guerra di Crimea, 1854-1856.
  2. Cavour e la guerra del 1859: l’unificazione italiana. Il movimento nazionale italiano e il programma di Cavour – Il compimento dell’unità italiana – Problemi persistenti dopo l’unificazione.
  3. Bismarck: la fondazione dell’Impero tedesco.
  4. La duplice monarchia austro-ungarica.
  5. La liberazione della Russia zarista: Alessandro II.
  6. Stati Uniti: la guerra civile americana.
  7. Il Giappone e l’Occidente.


MODULO 9: LA SUPREMAZIA MONDIALE DELL’EUROPA.

  1. L’imperialismo: caratteri e cause. Il nuovo imperialismo – Incentivi e motivazioni – L’imperialismo come crociata.
  2. L’imperialismo statunitense negli anni 1890.
  3. La spartizione dell’Africa.
  4. L’imperialismo in Asia: la Cina e l’Occidente.


Quella interna a ciascun modulo non è che l’enumerazione dei passaggi fondamentali attraverso cui esso si articola. Il grado di approfondimento di ogni singolo passaggio dipende dai diversi fattori che influenzeranno lo svolgimento del programma (tempo; risposta cognitiva degli allievi; interesse degli allievi; risorse disponibili): nel paragrafo 5 di questa programmazione, quantificando i tempi di svolgimento dei singoli moduli si intende, comunque, fornire una indicazione di massima in tal senso.
Nel corso dello svolgimento di un modulo, la trattazione si interromperà allorquando emergerà la necessità di: mettere a fuoco concetti storiografici significativi al fine di riconoscere una scuola, una tendenza interpretativa, un autore specifico; allargare lo sguardo a discipline ausiliari della storia (scienze politiche, sociali, economiche ecc.); analizzare una fonte. Questa interruzione avrà duplice natura: discussione dei problemi connessi alla comprensione del discorso storico; simulazione dei percorsi che conducono alla composizione del discorso storico, e si servirà degli strumenti che meglio le corrispondono.
La dinamica di questa impostazione didattica fa emergere, evidentemente, un insieme di contenuti altri - paralleli ai contenuti elencati che sostanziano il sapere della storia - la cui conoscenza si rende indispensabile ai fini del saper fare connesso allo studio della storia.


§ 2 - OBIETTIVI

Gli obiettivi dell’insegnamento possono essere ricondotti a due sfere essenziali:

  1. Sapere, conoscenza:
  • dei contenuti specifici
  • dei concetti fondamentali del discorso storico
  • delle dinamiche dei processi storici
  • delle categorie fondamentali dell’epistemologia delle scienze storiche
  • della natura, delle logiche e degli strumenti delle ricostruzioni storiografiche
  • del linguaggio della storiografia
  • delle modalità con cui sussiste un dibattito storiografico
  • delle modalità con cui la storia interseca con altre discipline il proprio orizzonte

  1. Saper fare, capacità:
  • di elaborare, affinare e utilizzare un metodo di lavoro
  • di leggere i particolari contesti storici (epoche, fenomeni, eventi, personaggi) colti nelle loro relazioni diacroniche e sincroniche
  • di analizzare le diverse ricostruzioni storiografiche
  • di recuperare le informazioni che si ritengono essenziali per la comprensione
  • di sintetizzare le molteplici informazioni recuperate
  • di utilizzare i vari modelli esplicativi proposti
  • di ricorrere a strumenti e ausili interpretativi opportuni
  • di ricorrere a un linguaggio appropriato
  • di utilizzare proficuamente le categorie del discorso storico
  • di selezionare fonti potenziali ed effettive
  • di individuare i possibili esiti di un dibattito storiografico
  • di costruire percorsi di studio di ampio raggio

Poiché il curriculum di studi liceali si caratterizza anche attraverso finalità formative, l’insegnamento/apprendimento della storia dovrà prevedere, inoltre, i seguenti obiettivi:

  • sviluppo e consolidamento di una coscienza civica e storico-esistenziale
  • abilità nel servirsi degli insegnamenti della storia al di fuori del contesto didattico
  • abilità nel rivolgere gli insegnamenti della storia a vantaggio della propria persona
  • altri obiettivi, interdisciplinari, quali: costanza, impegno, serietà, disponibilità allo studio, motivazione, onestà intellettuale, rispetto degli impegni presi, del lavoro comunitario, delle persone con cui si lavora ecc.


§ 3 - MODALITA’ DI VERIFICA

Comprensibilmente, non tutte le tipologie di prove che verranno somministrate nel corso dell’anno scolastico potranno verificare il raggiungimento degli stessi obiettivi, sia in merito alla loro collocazione temporale (ci sono obiettivi che potranno essere verificati solo alla fine dell’anno se non, addirittura, alla fine del ciclo triennale), sia in merito alla loro struttura (e natura). Per questa ragione le indicazioni seguenti non vogliono esaurire lo spettro delle combinazioni possibili. In caso di esiti negativi o non soddisfacenti sarà premura dell’allievo non meno che dell’insegnante predisporre le condizioni materiali e strutturali per il recupero: la definizione della strategia più adeguata dovrà tener conto della tipologia degli obiettivi non raggiunti.

PROVE ORALI. Due per quadrimestre oppure quotidiane avendo lo scopo di valutare il grado di raggiungimento di quegli obiettivi connessi alla sfera del linguaggio e della interazione immediata nei rapporti docente/discente e discente/discente - tipicamente negli insegnamenti “umanistici” sorretti dal dialogo – oltre che di monitorare il successo dell’azione didattica considerata sotto il profilo formativo (vedi obiettivi). La valutazione si esprime in giudizi e voti numerici, risultanti però dall’insieme delle diverse performances distribuite lungo l’arco dell’intero quadrimestre (nel caso delle prove quotidiane).

PROVE SCRITTE (da svolgersi nel caso non fosse possibile procedere con verifiche orali). Trattasi di prove strutturate da svolgersi in orario di lezione; constano di: domande a risposta singola, aperta ma limitata, multipla; test per la verifica delle capacità di analisi, di sintesi, di elaborazione concettuale, di ricostruzione storiografica, interpretazione ecc.. La valutazione si esprime in voti numerici i quali corrispondono ad una sommatoria dei punteggi totalizzati per i singoli test. I punteggi massimi vengono indicati affianco a ciascun test. La consegna delle prove corrette e valutate prevede una discussione collettiva degli errori.

PROVE LABORATORIALI (occasionali): potranno consistere in lavori di gruppo, ricerche, elaborati, tesine, da svolgere a casa o in orario di lezione. Le modalità di valutazione saranno concordate di volta in volta.


§ 4 - STRUMENTI E METODI

Oltre che ai supporti manualistici e cartacei in generale, si considera utile ricorrere a supporti multimediali: dalla filmografia al web, compatibilmente con le risorse e i tempi disponibili. Non sussistono, in ogni caso, particolari pregiudizi che impediscono il ricorso a strumenti tra i più disparati.
Considerata, infine, la natura precipua dell’insegnamento della storia non si potrà fare a meno di lezioni frontali opportunamente e costantemente curvate verso la partecipazione collettiva, richiesta e auspicata, da parte degli allievi; nel fermo convincimento che ogni singolo intervento è tanto più incisivo quanto più è dialettico. Va da sé che l’impiego di certi strumenti condiziona il perseguimento di certi metodi didattici.


§ 5 - TEMPI

Modulo di raccordo: 6 ore.
Modulo 1: 15 ore.
Modulo 2: 3 ore.
Modulo 3: 3 ore.
Modulo 4: 6 ore.
Modulo 5: 10 ore.
Modulo 6: 10 ore.
Modulo 7: 6 ore.
Modulo 8: 10 ore.
Modulo 9: 6 ore.
Verifiche e recupero insufficienze: 24 ore.
Totale ore di lezione: 99.





Jerzu, ottobre 2010
Il docente